Ammetto con ingenuità, sperando nella comprensione di tutti gli amici utenti, il mio.. "peccato". Preso alla gola dalla curiosità, ho visionato anticipatamente alla pubblicazione del filmato su Piroweb, un altro video on line dello sparo della ditta Vaccalluzzo. Quindi, colla promessa di scontare il mio errore effettuando il più presto possibile il relativo download dall'apposita sezione di questo sito, desidero scrivere qualcosa sulla performance 2016.
Per comodità di chiunque, ho pensato di numerare le parti del mio pur breve ragionamento.
1) BOMBA DA TIRO Essa è finalmente presente, dopo qualche anno di illogica mancanza dallo scenario montese ferragostano. Ciò nonostante essa riappare in una formula dimensionalmente striminzita. Da un lato perché uno dei due intrecci è a botti, i quali richiedono generalmente meno spazio di una guarnizione a stucchi nel cartoccio. Dall'altro lato perché l'intreccio iniziale con effetto tremolante risulta a sua volta composto di poche guarnizioni, le quali, peraltro, appaiono dotate di "pallette" fin troppo tendenti al microscopico. A margine, si fa osservare come suddetto lancio sia diventato di moda nel 2016 perché particolarmente usato da un'altra ditta pirotecnica, la Di Candia di Sassano (SA). Ma, lungi dal voler creare inutili polemiche, il sottoscritto sostiene che la specifica granata da tiro sia stata allestita della ditta Vaccalluzzo perché essa l'ha lanciata in una sua esibizione. Punto.
2) BATTERIA FINALE - SPACCHI E BOTTA Una ventina di spacchi a stelle col successivo singolo botto sono risultati all'appello nel 2016. Eppure sarebbe quanto mai opportuno, in principio, collocarli gli uni dietro gli altri all'interno di rastrelliere le quali si succedono le une accanto alle altre, senza dare la sensazione che tali artifici siano lanciati ora dal Canale della Manica e ora dallo Stretto di Gibilterra. Difatti, la corretta valutazione degli spacchi e botta (apertura a circonferenza dello spacco seguito dal botto a intervallo regolare) presume almeno un campo visivo omogeneo a disposizione dello spettatore.
3) BATTERIA FINALE - FERMATE CILINDRICHE LANCIATE UNA ALLA VOLTA Rispetto al recente passato, la sensazione è che a Monte di Procida ne siano state usate in numero maggiore. Passando al sodo, l'idea di progredire ricorrendo ogni volta a granate di dimensione maggiore è sempre lodevole, ma cominciare da vere e proprie "marmitte" (calibro 10???) rimane fin troppo eccessivo verso il basso. Circa le fermate a più sfondi, il frequente uso di guarnizioni a botti argentati contribuisce a trasmettere l'idea di granate non particolarmente significative dal punto di vista dimensionale; lungo tale scia, neppure la susseguente granata a tre controbombe tende a saziare lo sguardo altrui.
4) BATTERIA FINALE - FERMATE CILINDRICHE LANCIATE IN GRUPPO Il ricorso a tale soluzione presume in genere il ricorso ad artifici che, presi uni alla volta, o sono di impatto dimensionale irrilevante o sono comunque insignificanti. D'altronde, se così non fosse, la ditta di turno avrebbe convenienza a mostrarli uno alla volta, onde colpire ancor più favorevolmente lo spettatore.
5) CONCLUSIONI PER MDP 2016 La bomba da tiro è ritornata, ma occorre ingrandirla e, se possibile, occorre aggiungerne pure delle altre. A riguardo degli spacchi è botta, il più risulta scritto da me sopra. Circa le fermate, ci si augura che i committenti possano in futuro aiutare gli esecutori a migliorare questa parte della performance attraverso il ricorso a granate aventi una sola pacca che crescono di dimensione e comprensive di controbomba.
_________________ I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)
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