POST 25Oltre al popolo, anche le ditte esecutrici e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro rappresentano, in linea generale, un’immagine riflessa delle decisioni prese dai Comitati.
I cantanti vengono proposti? Ma basta un gentile diniego per farne a meno.
I
cosiddetti piromusicali avanzano? Ma basta non concedersi a simili ipotesi.
I lumi si fanno a LED? Ma imprese di categoria che usano lampadine incandescenti ne esistono ancora!
C’è chi viene col cappello in mano per suggerire sagre, cortei storici, gare sportive, impianti di amplificazione, maxi schermi, commedie teatrali? Ma anche in questo caso basta un no per fare piazza pulita.
Dunque le ditte propongono ma sono i Comitati che dispongono.
A queste semplici osservazioni si può replicare ricordando come attorno ai Comitati tendono assai spesso a permanere
vincoli e/o pressioni ambientali di vario tipo.
Come non prenderne atto! Ciò nonostante la succitata responsabilità artistico-artigianale degli organizzatori non cessa di esistere e di primeggiare rispetto al resto.
E perché? Perché o
vincoli e pressioni ambientali si affrontano direttamente, oppure è più conveniente trascurarli del tutto per guardare avanti.
Comunque va sempre sottolineato che i medici non prescrivono di programmare delle Feste Esterne. Meglio allora lasciare l’incombenza organizzativa direttamente a chi è all’origine di suddetti
vincoli e pressioni (anche se nulla impedisce di ipotizzare che simili soggetti siano perfino in grado di innalzare il livello finanziario e/o artistico-artigianale della Festa!).
Di seguito si ricorda una particolare fattispecie con cui è possibile notare un pesante condizionamento del potere decisionale dei Comitati:
• la ditta esecutrice e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro vanta contemporaneamente uno o più iscritti nel Comitato (
conflitto di interessi – rileggasi i POST 7.3 e 7.3 bis –
http://www.piroweb.it/portale/index.php?option=com_jfusion&Itemid=17&jfile=viewtopic.php&f=55&t=4143&start=20).