POST 8.3

*** La consapevolezza popolare della reiterata esistenza di casi di finalità extrafestaiole nel Comitato, e la relativa ritorsione per non aver ottenuto da quei medesimi “componenti coinvolti” una convenienza personale pure per sé (malgrado quest’ultima fosse sempre a danno della kermesse patronale).

Siamo innanzi ad un mutamento della situazione già discutibilissima tracciata nel POST 7.5 di questo topic. Dal lungo periodo, in buona sostanza, parte di popolo può decidere di contribuire economicamente di meno (o di non contribuire affatto) in vista della Festa per non aver ottenuto da taluni membri del Comitato quei favori, altrettanto extrafestaioli, che avevano spinto in precedenza a mettere più moneta.

Una persona del popolo, ad esempio, contribuisce economicamente di meno (o non contribuisce affatto) perché non ha mai ottenuto dal lumista-componente di Comitato l’addobbo della facciata del proprio negozio nel periodo natalizio secondo le modalità più vantaggiose che aveva vagheggiato inizialmente.

POST 8.4

I primi tre elementi incisivi sulla parabola a scendere (POST 8.1, 8.2 e 8.3) hanno tutti a che fare con il popolo e sono stati presentati separatamente. Tuttavia nulla impedisce di pensare ad un elemento che precede gli altri oppure ad un loro svolgersi contemporaneo.

Comunque resta assai difficile ipotizzare un azzeramento definitivo dell’obolo popolare anche perché, nell’immaginario collettivo, si compirebbe una sorta di sacrilegio.

Dunque si può ipotizzare un popolo che concentra la donazione di una minore somma in un solo momento oppure la reiterazione di più offerte ma con minore valore medio rispetto al passato.

Ricorrendo ancora all’esempio della famiglia Rossi se ne può supporre un unico impegno economico di 5 soldi rispetto ai 10 del passato; oppure si possono immaginare cinque contributi di 1 soldo ciascuno rispetto ad una precedente media di 2.

Ecco spiegate, così, pure le precedenti ipotesi (POST dal 6.6 e 6.7 bis) di un calo distribuito fra nuove entrate (“Lotteria” e “Sponsor”) e vecchie entrate (come la “Questua a domicilio”).

POST 8.5

Si sposta ora l’attenzione a quei due fattori incidenti sulla parabola discendente collegati all’ente organizzatore di F.P. Esterna/sud Italia.

**** La necessità di un compromesso programmatico “generico” fra tutti gli associati al Comitato.

Tale occasione di compromesso in sede di programmazione della Festa Patronale Esterna/sud Italia, in realtà, può non essere sempre successiva ad una sfavorevole reazione popolare, ma financo contemporanea o addirittura precedente a questa.

Meglio spiegarsi.

Più la Festa Esterna tocca vette mai viste, più viene a galla fra gli iscritti ai Comitati un residuale timore di non riuscire a conseguire tutte l’ammontare delle entrate ipotizzato durante l’apposita riunione.
Per cui si potrebbe cercare, già al culmine della fase ascendente, di dare la precedenza ad alcune voci di spesa piuttosto che ad altre ritenute meno importanti.

Ovvio che una volta imboccata la fase discendente, il numero di bocciature di eventi tende ad concretizzarsi (e pesantemente) in proporzione alla negativa reazione popolare e aumenta altresì il rischio di una deriva artistico-artigianale della kermesse, specie se viene fatto unicamente valere il criterio del numero di persone presenti a questo o quell’appuntamento.

POST 8.6

***** La necessità di un compromesso programmatico “personalistico” fra quei componenti di Comitato aventi delle finalità extrafestaiole.

Tale compromesso rappresenta una sorta di “evoluzione” delle finalità extrafestaiole presentate nel POST 7.3 di questo topic.

In codesta sede si fa riferimento, infatti, ad iscritti al Comitato rientranti nelle fattispecie di:
• “conflitto di interessi” quando i medesimi iscritti lavorano in contemporanea per una ditta esecutrice e/o organizzatrice di eventi, scenografie e quant’altro;
• “diretto lucro commerciale solo per sé o soprattutto per sé”, dato il mestiere quotidiano di esercente;
• “visibilità politica” (ad esempio: candidato all’elezione oppure con ruolo di dirigente di partito a qualsiasi livello che spera di tessere delle “proprie speciali relazioni”).

In realtà anche tale occasione di compromesso “personalistico” in sede di programmazione della Festa Patronale Esterna/sud Italia può non essere sempre successiva ad una sfavorevole reazione popolare, ma financo contemporanea o addirittura precedente a questa.

POST 8.6 bis

Anche a riguardo del compromesso programmatico “personalistico” fra quei componenti di Comitato aventi delle finalità extrafestaiole è doveroso spiegarsi.

Nella fase ascendente il grado di opulenza raggiunto eventualmente dalla Festa Esterna non significa che le categorie di iscritti qui citate si accontentino di coltivare il proprio orticello. Tutt’altro. Le parti interessate, infatti, possono entrare in attrito fra loro finchè non emerge la necessità di un “patto” mirato a non perdere proprio posto al sole guadagnato con maggiore o minore fatica.

In tale ottica, allora, le scelte per far coincidere novità e tradizione possono fin da tempi non sospetti recare i germi di una natura pattizia inopportunamente individualistica.

Ovviamente la situazione peggiora con il passaggio alla fase discendente giacché ciascuna persona con finalità extrafestaiole tende a difendere il proprio spazio a tutti i costi. Sicché la necessità di accordarsi fra le parti interessate diviene via via sempre più pressante onde evitare la prospettiva di fazioni contrapposte (più o meno manovrate) le quali, dalla sede del Comitato, prima o poi finiscono per sedersi fra i tavolini dei bar e/o ammucchiarsi ai crocicchi.

In buona sostanza più mancano gli introiti popolari e più, dal lungo periodo, il compromesso fra le “parti interessate” nel Comitato tende a produrre la deriva artistico-artigianale della kermesse patronale, specie se le fazioni sono numerose e/o “forti” in sede decisionale.

POST 9 – «L’evoluzione» dei Lumi fra la Situazione di Partenza (POST 6.2) e la Fase di lunghissimo periodo (POST 6.7)

Per ragioni di spazio è sembrato più opportuno approfondire qui i ritmi dell’evoluzione luminosa appena tratteggiata durante le summenzionate Fasi.

Fra la Situazione di Partenza (POST 6.2) ed il medio periodo (POST 6.4 bis) i Lumi ad incandescenza sono presentati in ascesa da 1 soldo a 2,5 soldi (+ 150%).
Perché si suppone un tale boom?
Davanti ad un consolidato eccesso monetario in entrata il Comitato può anzitutto maturare la volontà di prolungare l’accensione degli impianti. Successivamente può esservi il desiderio di rendere ancora più bella la Festa avendo a disposizione diverse opzioni (da far valere una alla volta o tutte assieme): ulteriori accensioni, installazione di archi nelle vie secondarie e periferiche, spalliere più alte in piazza, mastodontici pannelli per coprire la facciata di edifici. Senza tenere conto che ad una fattura vanno aggiunti pure i costi di ammortamento e di manutenzione per vecchi e nuovi materiali nonché i costi per gli ulteriori giorni di montaggio/smantellamento on the road.

Nel medio-lungo periodo (POST 6.5) le luci LED si suppongono in grado di soppiantare totalmente le vecchie lampadine ad incandescenza. In virtù di ciò s’ipotizza un ulteriore e massiccio incremento di spesa (+ 40% rispetto al POST 6.3 bis, + 250% rispetto al POST 6.2) perché il pubblicizzato minor impatto ambientale è sovrastato dai costi di una tecnologia che reca diffuse incognite di natura finanziaria.

Nel lunghissimo periodo (POST 6.7 bis) i Lumi LED si assumono immutabilmente pari a 3,5 soldi. Perché? Perché l’avanzata della tecnologia LED conferisce al mercato dei Lumi un andamento ancora più rigido di quello già storicamente verificato. Con parole semplici: nulla può garantire che ad un probabile futuro ribasso del prezzo delle lampadine di ultima generazione possa coincidere una minore richiesta economica di un’impresa del settore.
Invece se il precedente POST 6.7 bis fosse stato scritto qualche anno fa si sarebbe potuto ipotizzare sempre e soltanto un forte taglio quantitativo e qualitativo dei Lumi davanti ad un continuo disavanzo gestionale, anche attraverso la scelta di una ditta meno costosa.

POST 10 - Cenni sul ruolo giocato dalle Autorità istituzionali dalla fase ascendente a quella discendente

Sempre per ragioni di spazio è sembrato più opportuno dare qui dei cenni sul ruolo giocato dall’autorità istituzionale fra la fase ascendente e quella discendente.

Durante la prima fase si ipotizza un raddoppio del contributo economico delle istituzioni (Comune, Provincia, Regione, altri enti pubblici), come mostra il passaggio da 1 soldo a 2 soldi. Ma perché? Semplice. Perché i soldi delle Istituzioni vengono alla fine mossi dai politici. Perché giammai dovrebbero essere trascurate la voglia di visibilità e l’eventuale concezione panem et circenses della società di questo o quel politicante, specie quando l’entusiasmo popolare sembra salire sempre più.
Tradotto in termini festaioli: un maggiore sovvenzionamento delle Feste Esterne da parte degli enti pubblici non è detto che sia semplicemente ed innocentemente finalizzato ad una più bella riuscita delle celebrazioni.

Durante la seconda fase, però, il trascorrere del tempo può rendere meno sicuro il flusso del sovvenzionamento (che, infatti, si ipotizza calare ad 1,5 soldi) a causa di diverse ragioni, più o meno coincidenti. Una crisi generale di finanziamenti pubblici, le critiche delle opposizioni locali circa lo spreco di denaro pubblico a favore delle Feste, perfino un’eco delle polemiche in sede di Comitato e del malcontento popolare che possono spingere il politicante di turno ad una repentina operazione di smarcamento.

Termina così la prima parte delle riflessioni del sottoscritto collegate all’Eccesso di Moneta in Entrata nell’ambito delle Feste Patronali Esterne del sud Italia. Ciò perché si preferisce evitare un’eccessiva ininterrotta successione di post riconducibili ad un solo autore e perchè si vuole lasciare spazio all’intervento di tutti gli utenti eventualmente attratti dall’argomento.

A titolo di sintesi si aggiunge soltanto una mappa concettuale che considera l’intero “versante” del Comitato e del popolo: dal caso-esempio fino all’esposizione dei fattori incidenti sulla generalità delle kermesse patronali meriodionali.



Sono pronto fin da ora a chiarire il contenuto di ognuno dei messaggi qui pubblicati. Circa l’eccessiva lunghezza di alcuni di essi si continua, in tutta umiltà, a invocare come parziale discolpa il frequente uso deglle righe vuote per agevolare l’occhio lettore.


In data 26-03-2013 si prosegue coll'avvio della seconda parte della presente trattazione sull'eccesso di moneta in entrata nell'ambito delle Feste Patronali Esterne del Sud Italia.

A tal fine si procede coll'apertura di un nuovo topic.

Come è andata
con il mare?









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LARTIFICIOSA FOREVER

Com'è andata col mare? Che me ne sono tornato...