Considerando la Pirotecnica Aerea in uso oggigiorno nell'ambito delle Feste Patronali Meridionali (principale occasione nel Sud Italia per assistere a dei veri e propri spari aerei dotati di artifizi cilindrici quali le bombe da tiro e le fermate, nonché "palestre" nel senso letterale del termine per il miglioramento professionale dei pirotecnici), la fase storica in corso può definirsi senza dubbio alcuno "Era Postpirotecnica". Codesta fase, si rammenti, non è tuttavia cominciata colla diffusione del famigerato Covid-19. bensí diversi anni addietro. Senza voler retrodatare eccessivamente, si può sostenere che l'Era Postpirotecnica abbia avuto definitivamente inizio all'alba del 2015, quando per la prima volta si è notato una sistematica e capillare diminuzione delle misure afferenti alle bombe da tiro e alle fermate cilindriche.
Ciò però non ha implicato ancora la totale scomparsa di bombe da tiro e fermate degne di un serio impatto dimensionale, ma ha reso una circostanza estremamente rara la loro visione. E in tale ottica, anche kermesse celeberrime come quella di Montrone non costituiscono piú la garanzia di poter assistere tranquillamente a delle ambiziose performance. Insomma, osservare la deflagrazione nel cielo di bombe da tiro e di fermate cilindriche vere e proprie è diventato fin quasi un miracolo, una sorta di manna dal cielo, accessibile tuttavia a pochi eletti: coloro che fortunatamente si trovano in un determinato posto e in una precisa giornata.
Lo sparo della ditta dei sigg. Giuseppe e Ciro Scudo di Ercolano in quel di Succivo nel 2017 rappresenta quindi, nel contesto pirotecnico meridionale appena tratteggiato, un "miracolo artistico-artigianale".
Per l'esattezza, il pensiero corre anzitutto alla prima bomba da tiro: una granata a due sfondi annoverante all'inizio una singola controbomba e nella pacca susseguente ben quattro intrecci e un'ulteriore controbomba. Ebbene, non sfugge come l'artifizio fosse di una significativa consistenza dimensionale, come testimoniano da un lato l'ampiezza delle due controbombe e dall'altro lato lo sviluppo ampio e "a compasso" dei quattro intrecci.
Nella batteria conclusiva, destano particolare impressione gli spacchi singoli "a bomba piena" (da minuto minuto 5 e 40, circa) poiché la particolare elaborazione dei medesimi è dimostrato dall'aggiuntiva presenza di stelle con effetto a peonia, poste a cavallo fra i cannoli e le stelle interne delle controbombe medesime.
Avendo provato un'estrema gioia nel guardare i due passaggi filmati appena menzionati, al sottoscritto - seppure a distanza di molto tempo - non resta che rivolgere vivissimi apprezzamenti alla ditta dei sigg. Giuseppe e Ciro Scudo e al comitato organizzatore, nonché all'autore dei filmati per conto di Piroweb (LArtificiosa).
_________________ I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)
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