POST 15 – Lumi Santa Maria Capua Vetere / Assunta 2016 – Possibile individuazione di un BARICENTRO LUMINOSO – Ancora su c.so Garibaldi e c.so De Carolis

Nel POST 14 è stato scritto che l’ampia maggioranza di archi installati lungo il rettilineo Garibaldi-De Carolis era stata leggibile solo avanzando idealmente da sud a nord, col Monumento ai caduti sito nella Villa Comunale che, forse, ha giocato un ruolo di chiusura prospettica (punto di fuga).

Ciò malgrado, la seconda impressione è molto meno felice di quella evidenziata due messaggi addietro poiché in tutte le foto scattate da altro utente si nota come le bandiere posizionate in cima ai pali siano state comprensibili scendendo da nord a sud (cioè dalla Villa comunale a piazza Mazzini), anziché salendo, come nel caso degli archi. Insomma, se i drappi devono risultare parte integrante dell’addobbo al quale vengono aggiunti, la loro installazione nel Ferragosto 2016 in quel di Santa Maria Capua Vetere sembra aver creato soltanto un po’ di confusione nella testa dello spettatore di turno.

POST 15.1 – (segue dal precedente messaggio)






A margine, il sottoscritto precisa di non aver nulla contro il posizionamento di bandiere sulla cima dei pali. Anzi, in un’epoca disgraziatissima per il Lumi come quella corrente (contrassegnata dalla “morte” del disegno prospettico e dallo sciagurato trionfo degli “addobbi in 3D”, da lampadine led che cambiano colore talvolta senza alcun nesso col disegno di cui dovrebbero costituire solo dei semplici tasselli, da lampade giganti coll’effetto bianco intermittente a mo’ di saldatrice, da microlampadine che si rincorrono da un lato delle piazze manco ci si dovessero appendere sotto delle mutande, da “lumi ballerini” spesso accompagnati dall’incendio di scatoline piriche cinesi e da petulanti effetti terra-aria), i cari vecchi drappi fanno ancora la loro bella figura e premettono ancora di rimembrare gli anni (che, ahinoi, cominciano ad accumularsi) in cui gli addobbatori elettrici STAVANO AL LORO POSTO, senza commettere delle “invasioni di campo” rispetto ai momenti musicali e pirotecnici in genere.


P.S. Si chiede comprensione al lettore per l’eccessiva divagazione. Da questo momento in poi, comunque, si garantisce che i commenti del sottoscritto continueranno ad essere incentrati solo sull’installazione sammaritana del Ferragosto 2016 realizzata dalla ditta G. Addario.

POST 16 – Lumi Santa Maria Capua Vetere / Assunta 2016 – Possibile individuazione di un BARICENTRO LUMINOSO – C.so Aldo Moro, per intero

Malgrado le riprese fotografiche originarie non fungano da innegabile supporto, l’impressione è che l’installazione dei 9 mezzi archi lungo codesta arteria doveva essere letta andando dalla sua porzione est alla sua porzione ovest (dato che il corso è diviso in due parti dal rettifilo Garibaldi-De Carolis).

Osservato ciò, i lavori di ristrutturazione edili percepibili lungo il lato orientale della via hanno portato a risultati purtroppo poco lusinghieri giacché qui è venuta a mancare quell’alternanza destra-sinistra dei disegni che invece ha correttamente avuto luogo nel versante occidentale.

POST 17 – Lumi Santa Maria Capua Vetere / Assunta 2016 – Possibile individuazione di un BARICENTRO LUMINOSO – C.so Aldo Moro, porzione est

Si procede ora coll’esaminare piú da vicino il lavoro di installazione di c.so A. Moro, cominciando dalla sua porzione est.

Grazie all’appoggio di software come Google Maps, il sottoscritto ha la possibilità di premettere al lettore la necessità che egli avanzi mentalmente dalla direzione opposta a quella delle foto scattate da altro utente: cioè dalla zona orientale della città verso il rettifilo Garibaldi-De Carolis e non, quindi, viceversa. Difatti questo è l’unico modo per vagliare la proposta della ditta G. Addario in modo corretto.

Nelle due sottostanti immagini, raffiguranti i due disegni piú lontani dal rettifilo Garibaldi-De Carolis, si nota come il I mezzo arco abbia mostrato opportunamente il proprio lato A verso colui che proveniva dalla zona orientale di Santa Maria Capua Vetere. Viceversa, il II arco ha mostrato infelicemente il proprio lato B verso chi giungeva dalla stessa direzione.

POST 17.1 – (segue dal messaggio 17)

In quest’altra coppia di immagini, raffiguranti i due disegni di c.so Aldo Moro posti idealmente a metà tragitto rispetto al rettifilo Garibaldi-De Carolis, si nota come il I mezzo arco abbia mostrato opportunamente il proprio lato A verso colui che proveniva dalla zona orientale di Santa Maria Capua Vetere. Viceversa, il II arco ha mostrato infelicemente il proprio lato B verso chi giungeva dalla stessa direzione.

POST 17.2 – (segue dai messaggi 17 e 17.1)

Colla seguente foto, invece, viene evidenziata, purtroppo, una situazione alquanto incresciosa dal punto di vista del posizionamento, appesantita ulteriormente dal fatto di verificarsi a pochissimi passi dal rettifilo Garibaldi-De Carolis.

Per l’esattezza, la parte inferiore del seguente mezzo arco ha mostrato il lato A verso chi proveniva dalla zona orientale della città.
La parte superiore del medesimo mezzo arco, invece, ha mostrato il lato B verso chi arrivava dalla stessa zona di Santa Maria C.V.




In buona sostanza, il sottoscritto non vuole sottovalutare (né far sottovalutare) la mole di lavoro che grava sui lumisti nei mesi estivi né la conseguente fretta che spessa contrassegna la fase degli allestimenti; ciò malgrado, non può essere neppure taciuto un brutto episodio come quello appena evidenziato che sminuisce oltre modo l’impegno della stessa ditta G. Addario.

POST 18 – Lumi Santa Maria Capua Vetere / Assunta 2016 – Possibile individuazione di un BARICENTRO LUMINOSO – C.so Aldo Moro, porzione ovest

Passando alla porzione occidentale di c.so Aldo Moro, il fatto che le foto siano state originariamente scattate in modo opportuno (cioè andando dalla sezione est del medesimo corso a quella ovest, dopo aver attraversato l’incrocio col rettifilo Garibaldi-De Carolis) consente di saltare ogni preambolo e di venire subito al sodo.

Innanzitutto, nella seguente immagine, si nota la ripetizione, purtroppo, dell’increscioso episodio rilevato nel POST 17.2, colle due metà della medesima “cosce di ciuccio” che hanno mostrato lati diversi allo spettatore.
Nello specifico, la parte inferiore del mezzo arco ha porto sciaguratamente il lato B verso chi proveniva dalla porzione est di c.so Moro, dalla zona est della città e dal rettifilo Garibaldi-De Carolis; viceversa quella superiore ha indirizzato piú opportunamente il lato A.




Colle due sottostanti immagini, invece, si nota come quest’altra coppia di mezzi archi abbia volto per intero e inopportunamente il proprio lato B a chi giungeva dalla porzione est di c.so Moro, dalla zona est della città e dal rettifilo Garibaldi-De Carolis, quando invece sarebbe stato meglio indirizzare i rispettivi lati A.

POST 18.1 – (segue dal messaggio 18)

Segue, infine, il “cerchio”, il quale avrebbe potuto giocare un ruolo di chiusura prospettico (punto di fuga) sia per la porzione ovest sia per la porzione est di c.so Aldo Moro, data l’unicità del tema luminoso prescelto. Purtroppo, però, a conti fatti, la fase di installazione si è rivelata infausta giacché il disegno in questione ha mostrato alla parte addobbata dell’arteria il proprio lato B e non, piú opportunamente, il lato A. Occasione persa, dunque.

POST 19 – Lumi Santa Maria Capua Vetere / Assunta 2016 – Possibile individuazione di un BARICENTRO LUMINOSO – Riepilogo

Dopo la seconda carrellata di immagini appositamente rielaborate e concernente i lumi sammaritani 2016 installati in occasione della kermesse dell’Assunta e di s. Simmaco, si prova ora a tirare le somme dal punto di vista della possibile individuazione di un unico chiaro baricentro luminoso.

Alfine di andare dritto al sodo, si posta adesso la seguente immagine.




A modesto avviso del sottoscritto, è opportuno per il lettore partire idealmente da p.za Matteotti, dove gli addobbi hanno mostrato tutti il lato A verso lo spettatore postosi al centro della medesima.

Sempre in relazione a p.za Matteotti, poi, è apparsa coerente l’installazione dei disegni lungo via Mazzocchi dove essi hanno volto i rispettivi lati A verso coloro che salivano dalla citata piazza all’area di p.za Mazzini.

Il primo elemento perturbatore, però, sembrerebbe essere giunto coll’addobbo a forma di Eucarestia sito a cavallo di via Mazzocchi e c.so Garibaldi poiché esso ha messo in risalto il proprio lato B verso chi ascendeva dalla prima arteria (cioè da sud) e il proprio lato A verso chi calava dalla seconda (cioè da nord).

Gli archi posizionati nel rettifilo Garibaldi-De Carolis parrebbero aver reintrodotto l’idillio iniziale, salvo qualche infelice episodio, poiché sembrerebbero essere stati messi in modo tale da risultare leggibili da sud a nord, cioè avanzando da quell’area contrassegnata dai toponimi Matteotti e Mazzocchi alla Villa Comunale.

I disegni dell’area di p.za Mazzini sembrano essere stati leggibili solo a patto di passeggiare lungo i suoi lati carrabili nel presente modo: nord, ovest e sud.

Infine, semplicemente caotico in rapporto al resto, risulterebbe essere stato il lavoro di ubicazione dei mezzi archi in c.so Aldo Moro, a maggior ragione laddove il “cerchio luminoso” in fondo alla porzione ovest di quest’arteria avesse rappresentato (come si ritiene) il punto di chiusura prospettico (punto di fuga) anche per i disegni siti nella porzione est.

POST 19.1 – (segue dal messaggio 19)

Osservando l’immagine condivisa all’inizio del precedente messaggio, l’ipotesi che balza in mente è quella di un lavoro sammaritano 2016 non baricentrico, bensí policentrico.
In particolare:
- la sezione “Matteotti-Mazzocchi” potrebbe aver avuto come proprio baricentro luminoso il pannello antistante il Duomo;
- la sezione “Garibaldi-De Carolis-Mazzini” potrebbe aver avuto come proprio baricentro luminoso l’addobbo a forma di Eucarestia sito all’imbocco di via Mazzocchi, con il Monumento ai Caduti della Villa Comunale a fungere da ‘punto di fuga’, seppure parzialmente celato dai lampadari attaccati alla parte centrale degli archi;
- anche c.so Aldo Moro potrebbe aver costituito una sezione a sé stante, come avrebbe provato il punto di chiusura prospettico nella porzione ovest di tale arteria.

Ciò nonostante, sull’ipotesi di piú baricentri luminosi (di sicuro due, forse perfino tre), incidono almeno un trittico di elementi negativi:
1) all’interno della sezione “Garibaldi-De Carolis-Mazzini”, gli archi di p.za Mazzini risultano essere stati leggibili solo passeggiando lungo i lati carrabili nord-ovest-sud. Viceversa, l’andamento migliore sarebbe stato sud-ovest-nord, in modo da originare idealmente dal disegno eucaristico, posto proprio piú vicino al lato meridionale della piazza;
2) si ha come l’impressione che tutte le bandiere tricolori poste in cima ai pali del rettifilo Garibaldi-De Carolis siano state posizionate in modo tale da apparire leggibili soltanto procedendo idealmente da nord (Villa Comunale) a sud (area di p.za Mazzini). Sorgerebbe allora l’atroce dubbio se la stramaggioranza degli archi del citato rettifilo non fosse stata montata in modo errato poiché il Monumento ai Caduti della Villa non avrebbe dovuto costituire un ‘punto di fuga’, bensí un baricentro luminoso, con il disegno eucaristico a sua volta “retrocesso” a punto di chiusura prospettico. A quest’ultimo riguardo, la sottostante immagine rielaborata prova a far raccapezzare il lettore:



3) malgrado il sottoscritto abbia paventato l’idea di un c.so Aldo Moro che costituisce una sezione luminosa a sé stante, lo svolgimento dei mezzi archi ivi ubicati è risultato talmente carente e ingarbugliato da lasciare ancora delle forti perplessità. In primis perché sembra essere mancato un proprio baricentro luminoso di riferimento. In secundis perché solo una parte di essi ha avuto leggibilità venendo dalla zona orientale della città, escluso il “cerchio” della porzione ovest il quale avrebbe potuto fungere da elemento di chiusura prospettico per l’intera arteria in modo inequivoco.
Sul tema, s’invita eventualmente a rileggere i POST dal 17 al 18.1 del corrente topic.

Gli elementi negativi 1, 2 e 3 fanno vacillare non poco l’idea di diversi baricentri luminosi. Tuttavia, essa può comunque essere risultata plausibile, spingendo a trarre le conseguenti conclusioni.

Insomma, rispetto alla ricerca di un eventuale e chiaro “baricentro luminoso” in grado di conferire ‘compattezza’ al lavoro di turno, si può sostenere che in quel di S.M.C.V. la ditta G. Addario (la quale peraltro giocava in casa) pare aver provato a realizzare qualcosa di particolarmente ambizioso colla probabile impostazione di ben 2 o 3 baricentri. A conti fatti, però, questo schema, improntato al policentrismo, sembra non essere stato condotto a termine fino in fondo; anzi, a tratti esso sembra aver trasmesso addirittura un’opposta impressione di dispersività.