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Dopo l'attenta visione dei 4 filmati "luminosi" della precedente pagina, viene da chiedere e chiedersi: "Affiorerebbe o meno un sentimento di noia nell'ascoltare per diverse sere consecutive uno stesso brano bandistico in piazza?", "Affiorerebbe o meno un sentimento di noia nel vedere una stessa bomba da tiro lanciata per 50 volte durante una stessa kermesse?", "Affiorerebbe o meno un sentimento di noia nel percorrere lo stesso percorso processionale durante i giorni di festa?".

Allora perché non dovrebbe affiorare della noia innanzi alle cosiddette accensioni musicali dei Lumi, come visionabile a mo' di esempio coi video del precedente messaggio???

Anche nel caso specifico di Visciano 2014, difatti, le combinazioni di accensione sono comprensibilmente sempre le stesse:
- il piccolo "frontone" ad inizio del corso può accendersi per intero oppure per quattro parti distinte e separate (il semi cerchio, le alette, il riquadro, il pezzetto in alto);
- ciascuna coppia di archetti laterali del corso può accendersi in misura separata al "soffitto" oppure no; può accendersi in misura separata alla coppia del lato opposto oppure meno;
- tre file di microluci fanno capolino di tanto in tanto onde creare una sorta di suspence.

In linea generale, quindi, ogni cosiddetta accensione musicale dei Lumi può essere intesa come una (legittima, per carità!) operazione di equivoco sensoriale ai danni del popolo, il quale finisce per essere meramente eccitato dall'ingorgo visivo e acustico al pari di quanto avviene nelle discoteche, posti di piacevole sballo, ma non certo adatti a quell'azione di allargamento delle esperienze umane e cognitive che richede atmosfere maggiormente 'rilassate' come quelle, appunto, delle Feste Patronali "Esterne" del Sud Italia.

Se proprio deve essere riconosciuto un valore degli addobbi elettrici, occorre, come sempre peraltro, fare sempre leva sul loro valore di semplice scenografia, la quale cerca di rendere armonioso l'ambiente di festa.

In poche parole, un singolo disegno dotato o meno di prospettiva, un insieme di pannelli messi di raso ai muri oppure perpendicolarmente alla strada già possono produrre piacevolissimi risultati, senza portare ad uno sminuimento dell'artigianato dei Lumi e della stessa attività dei lumisti.

Un primo auspicio, quindi, è che i lumisti non si facciano sempre e solo guidare dalla voglia di tenere sempre alta la fattura (a maggior ragione dopo l'introduzione della tecnologia - sparagnina? - LED) accatastando confusamente archi, microluci, casse audio e software pc.

Soprattutto, il secondo auspicio è che gli enti organizzatori delle Feste Patronali "Esterne" del Sud Italia abbiano sempre chiaro il ruolo meramente SECONDARIO dei Lumi nell'ambito della prposta ludica, in modo da non cedere a tentazioni meramente sensazionalistiche capaci soltanto di danneggiare il popolo accorrente.