Non capisco l'esigenza di esasperare i toni, Gennaro.decristofaro. Ho cominciato dal commentare il "solo" c.d. piromusicale dei Vaccalluzzo e sono arrivato a leggere della "più generale" compressione degli spazi... In merito proprio allo spettacolo rionale, peraltro, io sono stato il primo a fare riferimento a implicazioni logistiche, come di certo puoi notare risalendo al mio terz'ultimo post in questo topic.

E se poi si tratta di interagire in merito alla sola logistica, faccio umilmente presente che gli eventuali problemi di San Marcellino non nascono unicamente da quest'anno. Cosa scrivere, allora, degli anni Novanta in cui si sparava dall'interno dello stadio comunale? cosa scrivere, poi, della gente che (scema com'era, ovvio!) s'assiepava tranquillamente al suo esterno? cosa scrivere, soprattutto, dello stadio comunale sito a sua volta a manco un tiro di schioppo dalla linea ferroviaria?

Insomma, Gennaro.decristofaro, io non sono un'entità astratta... Cosa relativamente più importante, comunque, è ribadire che San Marcellino ha saputo negli anni occupare una posizione assai dignitosa all'interno del panorama pirotecnico della Campania.

Concludo questo messaggio scrivendo che commentare i video non implica l'obbligo preliminare di essere presente in un dato posto. Altrimenti è la... "morte" di Piroweb! Perciò, quanto prima, scaricherò, visionerò e commenterò anche i filmati relativi alla sparata aerea notturna del 15-6-2013. E' un impegno che mi sono preso e che farò di tutto per rispettare.

Un pò di... pazienza, allora!

POST 1

Ho visionato i filmati delle sparate aeree notturne del 15-6-2013 di San Marcellino. Ringrazio ovviamente di cuore Piroweb per questo ulteriore servizio video.

Alle seguenti considerazioni sui 3 fuochi aerei notturni è quanto mai necessario premettere due cose. In primo luogo gli apprezzamenti verso committenti e performer per l'impego profuso. In secondo luogo che quanto scritto risulta comunque condizionato dal (pur sempre ottimale) punto di ubicazione del filmaker.


GENNARO e LUIGI DI MATTEO

Per la serie non tutti i mali vengono per nuocere, il budget forse non eccelso ha portato ad un'apertura con appena 4 granate cilindriche a colpi singoli e a pigliate.

La prima bomba da tiro è una 4 controbombe che sviluppa i propri spacchi con buonissime circonferenze; di queste quattro, inoltre, solo la seconda dà una contenuta impressione di continuare a salire, mentre le ultime due seguono una più opportuna traiettoria verso il basso.

La seconda bomba da tiro è una stutata ad 1 intreccio e 1 controbomba che rivela anche in questo caso un ottimale spacco, pur se coll'effetto crackling "occhi e orecchie sono appagati" assai rapidamente.

Finale caratterizzato, in primis, da un'incomprensibile azzeramento degli "spacchi e botta", elemento storico, invece, delle batterie conclusive anche per la loro difficoltà legata alla scansione ritmica acustico-visiva.
L'insieme delle "fermate", invece, reca interessanti dosi di qualità, malgrado un contributo numericamente striminizito ed una scelta di non portare artifizi cilindrici a vari sfondi motivata (forse) più per ragioni di budget che per auspicato "ravvedimento artistico" (che si dovrebbe tradurre, cioè, nell'uso delle granate lunghe alla sola sezione delle "bombe da tiro").

POST 2

PANNELLA

Circa l'apertura vale quanto scritto nel POST 1 per i Di Matteo.

La prima bomba da tiro è una 4 controbombe particolarmente elaborata a causa dei primi 3 spacchi a regina di botti e l'ultimo avente la Croce di Malta. Tuttavia è forse questo estremo... barocchismo che può avere inciso su uno sviluppo anticipato dell'intera granata, con le prime tre controbombe che vanno sempre a salire di molto e l'ultima inclinata un pochino fin troppo verso il basso.
V'è dispiacere, insomma, per un mancato "sovracuto" di questa pur sempre bravissima ditta.

La seconda bomba da tiro è una 6 pigliate (stucchi e botti argentati) in due sfondi (3+3) che scivola abbastanza bene nei vari passaggi della stessa pacca e nell'apertura della seconda rispetto alla prima.

Finale con due serie di 9 (ma perchè nove!??!??) "spacchi e botta" ciascuno, caratterizzate da una buona scansione ritmica specie in fatto di "suono"; va soprattutto evidenziato come vi sia la positivissima impressione di una crescita dimensionale nel passaggio fra una serie l'altra.

Stando così le cose, sarebbe stato molto meglio proseguire su questa strada fino ad avvicnarsi alla cinquantina di "spacchi e botta": e invece la ditta Pannella passa a 3 gruppetti di "spacchi a bomba piena + colpo argentato che sale da sotto" dotati di poco impatto visivo, come pare testimoniare pure un numero non altissimo di stelle al centro dei cannoli.

Le fermate ad un solo sfondo dotate di controbomba scivolano via bene, seppure rechino l'impressione di avere "qualcosina in meno" in termini di "efficacia" rispetto a quelle lanciate dai di Matteo.

Non viene purtroppo risparmiata l'inopportuna presenza di fermate a più sfondi (5 pigliate, 3 + 2), anche se va riconoscuto che la seconda pacca s'apre sempre in maniera separata rispetto all'ultima pigliata di quella precedente.

POST 3

DI FRAIA

Circa l'apertura, rileggasi quanto scritto per i Di Matteo.

La prima bomba da tiro ha 5 intrecci e 2 controbombe per 2 sfondi (3 + 2 e 2) e si caratterizza per un'apertura della seconda pacca ben scandita e per uno sviluppo delle guarnizioni lungo una medesima traiettoria verticale di deflagrazione. Pecca tuttavia per l'assenza di "colori caldi" nelle pigliate nonchè per la presenza di una sorta di "filamenti bianchi" nella seconda controbomba che non riesce ad impressionare per nulla: a questo punto, infatti, sarebbe stato molto meglio gettare una Croce di Malta nella mischia e via.

La seconda bomba da tiro è una stutata ad 1 intreccio e 1 controbomba che riesce in maniera interessante, pur se coll'effetto tremolante "il cielo è conquistato" assai rapidamente.

Finale con due serie di "spacchi e botta" caratterizzati da un ripetuto impatto dimensionale. Da un punto di vista visivo, tuttavia, riesce meglio la prima serie e non la seconda, a sua volta ancor più "striminzita" all'occhio proprio per l'aggiunta di colpetti a lampi.

Le fermate iniziano con una orribile successione di 8 colpi a sfera e 1 controbomba con doppia colorazione rosso-blu fra i cannoli. In questo caso, infatti, le controbombe tradiscono l'idea artistica della "corona in testa al re" poichè non sono dotate di una sola cromatura fra i cannoli e poichè recano così un effetto ingannatore rispetto alla percezione dello spettatore - che pensa vi siano più stelle rispetto ad uno spacco avente un solo colore.

Va infine osservato che per vedere una maggiore colorazione in una stessa granata a più intrecci bisogna attendere (!) le granate a 2 sfondi portanti gli stucchi rossi.

POST 4

In virtù di quanto scritto nei POST 1-2-3, è possibile tirare qualche sommetta nel modo che segue.

APERTURA: Di Matteo, Pannella e Di Fraia. Per il contenimento numerico delle granate cilindriche a colpi singoli e pigliate, seppure dettato da mere ragioni di budget e non da una più opportuna "scelta artistico-artigianale".

BOMBA DA TIRO: la 4 controbombe di G. e L. Di Matteo. Per la tipologia di lancio, infatti, v'è un "maggiore legame percepito" fra potenzialità teoriche, risultato effettivo e grado di difficoltà nell'esecuzione, seppure quest'ultimo sia relativamente più basso del somigliante (nonchè più elaborato) primo lancio della ditta Pannella.

SPACCHI E BOTTA: nessuno. A causa del numero anche in questo caso ampiamente inferiore a quello minimo: una cinquantina.

FERMATE AD UN SOLO SFONDO DOTATE DI COLPI E/O INTRECCI E CONTROBOMBA: L. e G. Di Matteo. Per una maggiore vivacità espressiva percepibile dall'occhio spettatore.

in quella di S.Marcellino abbiamo visto dei buoni tiri in base a quello che era il Baget guardando la 2 int.e4 c.bombe di Di Matteo e la B.a 4 di Pannella che sono venute fuori molto bene, fa effetto quella dei Pannella x la croce di malta ben riuscita....senza disprezzare il lavoro di Di Fraia che hanno dato una buona prova anche loro......complimenti a tutti e 3....