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IL NODO DEL PIROTECNICO


In pirotecnica, una delle cose che bisogna saper fare è il nodo.
Benché al giorno d'oggi imperversano nuovi sistemi costruttivi, come i barattoli in plastica che vanno chiusi con la colla, o le crimpatrici che assicurano il passafuoco alla spoletta con un anellino
d'alluminio, nelle lavorazioni tradizionali, in cui si ha a che fare con carta, cartone, spago e colla, il nodo è fondamentale.

Per una lavorazione spedita ed agevole, occorre che il nodo stringa subito, al primo passaggio, senza che allenti la morsa, prima di effettuare il secondo nodo di sicurezza.

Deve essere quindi un nodo che blocca immediatamente. Per venire incontro a questa esigenza il nodo più adatto è il nodo parlato.

Di origine marinara, fin da sempre è stato usato dai pirotecnici per legare i passafuochi alle spolette, per chiudere la carta intorno alla carica di lancio, per legare la carta intorno alla spoletta di salita, o per legare i passafuochi tra loro a ciuffo.

In gergo viene chimato chiappo.

   

La sua esecuzione è molto semplice, e con un po' di pratica si diventa abilissimi.

Effettuato il primo nodo parlato, solitamente si fa un secondo nodo semplice, che evita al primo di sciogliersi.

      

Di solito, quando il nodo deve tenere molto, si fa con lo spago doppio.

Alcuni pirotecnici invece di fare il nodo del fuochista, fanno un doppio nodo semplice, con doppio giro, usando del filo impeciato.
Lo spagone così trattato, anche se si fa un nodo semplice, non scivola, e quindi non si allenta, venendo incontro così alle esigenze del pirotecnico.

 
 
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