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SPOLETTA

La “spoletta” è quel prodotto pirotecnico che serve a dare il tempo. Ogni intervallo di tempo che intercorre tra il lancio di un artificio pirotecnico ed un altro, è determinato dalla spoletta. E’ utilizzata anche all’interno degli artifici stessi, e serve a dare il tempo alla bomba di raggiungere una certa altezza prima di esplodere. Essa è composta da un involucro cilindrico in cartone pressato contenente il “polverino” che viene pressato a strati desiderati in modo da ottenere così diversi intervalli di tempo.  Il polverino che innescato libero all’aria aperta brucia abbastanza velocemente, una volta confinato e pressato brucia lentamente. Fattori che determinano la velocità di propagazione della fiamma sono la qualità del polverino, la pressione, e l’aggiunta di acqua o destrina.

   

   

Le foto rappresentano due spolette diverse. Le prime servono a dettare il tempo tra una bomba e l’altra, e vengono usate per collegare i vari artifici tra loro, durante il montaggio dello spettacolo pirotecnico (questa spoletta in gergo viene anche denominata “tracchiata”); le seconde, invece, vengono collocate sulla bomba stessa affinché dettino il tempo durante la salita in cielo dell’artificio per la sua successiva deflagrazione.

Come si evince nella prima foto di sopra, le spolette non sono tutte uguali in quanto non tutte le bombe necessitano dello stesso tempo per l’esplosione. Più la bomba è grande è più ci vorrà una spoletta che duri più a lungo, per fare in modo che l’artificio raggiunga l’altezza giusta. Questo vale fondamentalmente per gli artifici sferici.

Il processo di lavorazione attuale comporta l’uso della pressa meccanica, affinché tutte le spolette che si stanno lavorando abbiano la stessa pressione e la stessa altezza, e quindi la stessa durata, in modo da non far notare smagliature temporali durante l’esecuzione dello spettacolo, e naturalmente per velocizzare la loro realizzazione.

A tale scopo si caricano su degli appositi stampi i cilindretti di cartone pressato, con un dosatore si caricano i cilindretti di polverino, ed infine lo stampo viene caricato sulla pressa, dove i pistoncini d’ottone provvedono alla pressatura.

   

   

In passato, si battevano a mano e naturalmente non erano tutte uguali. L’operazione era lunga e stancante. Si caricava un po’ di polverino nel cilindretto, si inseriva un’asta di ottone del diametro appena inferiore a quello della spoletta e si batteva con un martelletto in legno. Esistevano delle indicazioni precise sia sul numero dei colpi da dare che sulla forza da applicare. Naturalmente con l’evolversi dell’Arte e con le innovative attrezzature, si è passati alla produzione in serie ed anche al miglioramento del prodotto.

La spoletta così ottenuta va terminata a secondo dell’uso che se ne vuole fare.

Per le bombe di salita la spoletta va stoppinata.



Per la catena la spoletta va avvolta con un foglietto di carta kraft, ad una del due estremità (non quella chiusa, ma dalla parte dove si è infilato il pistoncino per la pressa) va aggiunta un pezzo di miccia col passafuco e legata, o a mano con lo spago o con la grimpatrice che fissa un anellino di alluminio.

   

Alcuni pirotecnici questo tipo di ritardo lo realizzano, tagliando un pezzo di cordamiccia di opportuna lunghezza, ed infilandola nel cilindretto, continuando successivamente, l’incartatura e la spagatura.

   

   

   


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Ultimo aggiornamento Martedì 14 Luglio 2009 06:26
 
 
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