POST 12Ma perché i venditori di acqua, zucchero filato e patatine fritte dovrebbero mostrare
comportamenti al ribasso via via un nuovo venditore è aggiunto e malgrado che la cifra stanziata rimanga per tutti pari ad 1 soldo?
Volendo lasciare sempre a zero il grado di incidenza delle 7 variabili presentate nel POST 4 –
http://www.piroweb.it/forum/viewtopic.php?f=55&t=4143 – (andamenti dell’Economia a livello locale, nazionale e mondiale; processi di inflazione delle materie prime; tasse e similari; variazioni legislative per i settori qui più o meno accennati; problematiche logistiche; imprevisti per l’ente organizzatore; imprevisti per la ditta esecutrice contatta),
il sottoscritto suggerisce l’idea di una perdita di stimoli all’arrivo di ogni nuovo esercente e in nome della quale (ad esempio) il venditore di acqua passa al bicchiere di plastica anziché puntare dritto al bicchiere di cristallo.
Inoltre, ritenendo come valide, invece, tutte le ipotesi dei POST 11.1 e 12, emerge – dalla situazione di partenza al lungo periodo – anche una doppia impossibilità.La prima, che balza subito agli occhi, consiste nella mancanza di forme concorrenziali in ciascun settore.
La seconda consiste nell’incapacità di stabilire oggettivi metri di valutazione per soppesare con efficacia la sempre più variegata offerta alimentare delle varie bancarelle. D’altronde cos’hanno in comune fra loro acqua minerale, zucchero filato, patatine fritte e caviale?
Ora resta da stabilire in che direzione possa incidere tale doppia impossibilità. Ebbene il Comitato, stanziando ogni volta 1 soldo in più per una nuova bancarella, non fa altro che predisporre la stessa F.P. Esterna/sud Italia di turno ad un generalizzato peggioramento quantitativo/qualitativo nel lungo periodo. E questo accade non tanto per l’assenza di forme concorrenziali, ma perché appare e si consolida l’incapacità di valutare correttamente ogni proposta di vendita in più (con tutte le precedenti) e le tante variazioni proposte in totale da tutte e quattro gli esercenti.