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Anisp: Sicurezza nelle fabbriche e nei depositi
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MessaggioInviato: 17/08/2015, 15:50 
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NOTA INVIATACI DALL'ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA ANISP, A FIRMA DEL SUO PRESIDENTE, SIG. PARENTE GIUSEPPE, CHE RINGRAZIAMO PER LA PREZIOSA E FATTIVA COLLABORAZIONE.


Ultimamente si sono verificate delle tragedie che devono far riflettere tutti sulle condizioni di sicurezza oggi esistenti nelle ns. fabbriche e sollecitare un impegno da parte ns. molto più attento, al fine di eliminare o perlomeno ridurre quelle che possono essere le cause di un innesco accidentale e attuare tutte quelle cautele che possono ridurre la portata degli incidenti.

Ricordiamo, senza entrare nel dettaglio, le principali buone regole di comportamento che tutti già conosciamo, ma che non sempre sono applicate:

1. ordine e pulizia sui tavoli, sul pavimento e all’esterno;
2. nei locali di lavorazione tenere i quantitativi minimi indispensabili;
3. la zona di asciugatura, se non già individuata, deve essere comunque a distanza dai laboratori;
4. rispettare il carico massimo dei depositi;
5. rispettare il contenuto previsto in licenza dei depositi;
6. nella parte esplosiva della fabbrica è vietato l’ingresso a persone estranee alle lavorazioni;
7. Chi lavora in fabbrica deve avere la formazione prevista dal D.Lgs 81/2008;

in conseguenza degli incidenti e ai fini della sicurezza, il Ministero ha recentemente diramato una circolare con la quale, secondo le informazioni che abbiamo avuto, non disponendo ancora del testo ufficiale, a seguito degli ultimi tragici avvenimenti, sollecita controlli nelle fabbriche e nei depositi.

Riteniamo che per quanto alcune Prefetture hanno già comunicato agli operatori, alcuni concetti espressi nella circolare, si prestino ad essere mal interpretati da chi poi effettuerà i controlli sul territorio, per cui esponiamo sugli stessi argomenti, quella che per l’associazione è la corretta interpretazione delle norme:

a. La circolare riporterebbe l’obbligo della manipolazione dei prodotti esplodenti effettuata esclusivamente da chi è dotato di capacità tecnica ex art. 101, coadiuvati da collaboratori adeguatamente formati allo scopo.

In merito osserviamo che la formulazione della circolare è estremamente contraddittoria in quanto afferma dapprima che esclusivamente chi è dotato di “101” può manipolare i prodotti esplodenti per poi ammettere che può essere coadiuvato anche da chi non ne è dotato se adeguatamente formato.

Sull’obbligo di essere dotati di idoneità ex art. 101, la posizione dell’associazione sull’argomento è conforme al testo dell’art. 101 che si riporta: “chi chiede la licenza per fabbricare o accendere fuochi d’artificio deve ottenere un certificato di idoneità rilasciato ……. “ e quindi, oggi, solo chi è titolare della licenza o eventualmente chi nella licenza è individuato come sostituto del titolare, deve obbligatoriamente avere il 101.

SULLA PROBLEMATICA È STATA PRESENTATA UNA RICHIESTA DI PRECISAZIONI AL
MINISTERO.

Per completezza d’informazione sull’argomento, si ricorda che tutti i lavoratori addetti alla produzione, secondo il Dlgs 81/2008, art. 37 comma 1 e 2, sono soggetti a un percorso formativo obbligatorio concernente i rischi relativi alle mansioni svolte, da attuarsi in conformità all’accordo Stato Regioni del 21/12/2011. Tale accordo, che in sede di prima applicazione riconosceva l’eventuale formazione pregressa, permettendone l’integrazione per gli argomenti non trattati, prevede una formazione generale della durata minima di 4 ore e una ulteriore formazione sui rischi specifici di minimo 12 ore, a cui seguirà un aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore.

b. La circolare richiamerebbe alla regolarità delle registrazioni di carico e scarico delle materie prime e dei prodotti finiti sul registro di cui all’art. 55 del TULPS.

Una prima lettura, sembrerebbe far rientrare tutte le materie prime nell’obbligo di registrazione, ma il riferimento all’art. 55, circoscrive questo obbligo alle sole materie esplodenti. La corretta interpretazione pertanto della locuzione “materie prime” è “materie prime esplodenti” tra cui polvere nera e clorati.

La circolare inoltre richiamerebbe la necessità che:
 sia rispettata scrupolosamente la normativa tecnica ed amministrativa di settore;
 tutta l’area dello stabilimento, e non solo in prossimità dei locali di lavorazione e deposito, sia priva di materiale facilmente infiammabile (sterpaglie, scarti d’imballaggio ecc.);
 siano rispettati i limiti di carico imposti dalle licenze;
 siano puntualmente trasferiti i prodotti finiti dai laboratori di produzione ai depositi;
 sia fatta un’indagine sui permessi di trasporto, al fine di verificare se vi è sproporzione tra la capacità di produzione e deposito e quanto movimentato.

Per quest’ultimo punto, non riteniamo che le modalità prospettate per l’indagine, siano tali da poter soddisfare gli obiettivi, l’associazione è pertanto disponibile ad attivarsi sull’argomento qualora, si verifichino delle problematiche a seguito di richieste o provvedimenti delle Prefetture su questo argomento.

Il Presidente


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