Gli spari aerei di Montrone hanno costituito nel corso degli anni un appuntamento imprescindibile, specialmente per quanto attiene alla gara pomeridiana del 10 Novembre. In particolare, essi hanno rappresentato il passaggio da un'annata pirotecnica, che poteva dirsi "emotivamente conclusa", a un'altra, che ancora doveva sopraggiungere e che già faceva palpitare il cuore degli appassionati, dei fochini e della gente in genere.
Purtroppo, però, il 2018 ha confermato il pieno ingresso nella corrente Era Post Pirotecnica anche della kermesse pirotecnica aerea montronese. In quest'ottica, la bomba da tiro stutata serale di Ruocco è stato l'unico momento degno di nota di una rassegna che altrimenti nulla o quasi avrebbe lasciato nel ricordo di tutti.
Cosa accadrà nel 2019? Il sottoscritto pensa che ciascuna persona (dall'appassionato all'addetto del settore non ingaggiato dai committenti locali per la circostanza) può dare il proprio contributo in tre maniere, possibilmente da concretizzare in contemporanea. In primis, astenendosi dall'andare in quel di Montrone. In secundis, evitando di recarsi nell'area di allestimento degli spari diurni e notturni. In tertiis, rifuggendo da quell'atto oramai meramente onanistico che è la pubblicazione (e/o il far pubblicare) su qualsiasi pagina web (e/o su qualsivoglia "media" in generale) di immagini e di video riguardanti gli allestimenti e, soprattutto, i manufatti cilindrici aerei "tradizionali".
In buona sostanza, se ciascuno degli appassionati e se ogni addetto ai lavori (non ingaggiato per l'occasione dai committenti locali) provassero del sincero e disinteressato affetto per la kermesse pirotecnica in onore di san Trifone, non avrebbero altra scelta, in attesa di tempi migliori, che dimenticare Montrone. Approccio che, in realtà, parimenti dovrebbe esser mantenuto per tante altre Feste Patronali "Esterne" del Sud Italia svolte in paesi i quali han dato gran lustro a sé stessi e al genere pirotecnico aereo fino a qualche anno fa (Trecastagni, Viagrande, Scorrano, Alberobello, Locorotondo, Diso, Somma Vesuviana, Cimitile, Cicciano, Gargani di Roccarainola, Visciano, eccetera).
Andrebbe accettata saggiamente l'esistenza di alcune località in grado di trarre (per merito proprio e/o per semplice fortuna) maggiori benefici dalle performance pirotecniche aeree, scansando nel frattempo la tentazione di volerle porre a tutti i costi sotto i riflettori dei social network e dei "media" in genere. Alla lunga, infatti, le luci della ribalta producono un unico deleterio effetto: ACCECANO coloro che ne sono illuminati.
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POST SCRIPTUM 1) A prescindere da tutto, rimane corretto augurare ogni bene agli organizzatori. 2) A scanso di equivoci, il sottoscritto afferma di non voler alimentare un clima di disfattismo; viceversa egli sta cercando di spiegare che possibili contributi per un piú radioso futuro della Pirotecnica Aerea Cilindrica Italiana possono perfino provenire anche da comportamenti all'apparenza bizzarri, ma egualmente e potenzialmente preziosi, come quelli richiamati poc'anzi.
_________________ I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)
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