POST 20.1 – (segue da sopra)Dal punto di vista dei Lumi, il contesto sammaritano è contraddistinto dall’assenza di un mancato binomio piazza-corso dove entrambi tendono a svilupparsi in modo pressoché uniforme. Alla regolarità dell’area di p.za Matteotti fa infatti da contraltare una via Mazzocchi dal tortuoso andamento, mentre ad un’area “sgangherata” come quella di p.za Mazzini s’oppone l’interessantissimo rettifilo costituito dai corsi Garibaldi e De Carolis.
Va inoltre messo sul piatto della bilancia una particolare usanza del posto: cioè quella di concentrare alcune manifestazioni annuali in p.za Mazzini, la quale, rispetto alla vicina p.za Matteotti sembra maggiormente favorire il ritrovo popolare alla ricerca di svago.
Di conseguenza, una potenzialità può trascinare un’altra nel modo che segue. Da un lato, facendo di p.za Mazzini il luogo principe degli eventi ludici festaioli (lasciando all’are di p.za Matteotti soltanto il sacrosanto “incendio del campanile”). Dall’altro lato,
individuando proprio nel rettifilo Garibaldi-De Carolis l’unico “baricentro luminoso” inteso come “luogo in sé”, evitando di ricorrere a soluzioni policentriche del tutto eccessive.Allo scopo di aiutare il lettore, si inserisce ora la seguente immagine che sintetizza visivamente una proposta del sottoscritto che ambisce a migliorare l’installazione degli addobbi in loco.
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proposta migliorativa.jpg [ 319.82 KiB | Osservato 1222 volte ]
Il rettifilo Garibaldi-De Carolis, come preannunciato, costituirebbe il “baricentro luminoso” inteso come luogo in sé, con i vari archi interi che volgerebbero i propri lati A verso lo spettatore che avanzerebbe da sud a nord.
Circa la chiusura prospettica, si potrebbero individuare due soluzioni fra loro alternative: un pezzo aggiuntivo sotto la sezione centrale dell’ultimo arco oppure il Monumento ai Caduti posto all’interno della Villa Comunale. Inutile precisare come il sottoscritto propenderebbe per la prima soluzione, dato che il Monumento è sia molto alto (circa 20 metri, stando quanto si legge on line) sia costruito ad una certa distanza da c.so de Carolis (circa 100 metri, stando al software Google Earth) e che, quindi, esso imporrebbe nel contempo una sua apposita illuminazione per diventare ben visibile da lontano durante le ore serali e, perfino, un probabile taglio delle sezioni centrali dei vari disegni, generando tuttavia un risultato capace di esaltare poco l’andamento dei corsi summenzionati.
Costituendo il rettifilo Garibaldi-De Carolis l’unico “baricentro luminoso”,
i disegni di via Mazzocchi posti fino all’imbocco con p.za Matteotti dovrebbero essere leggibili da settentrione a meridione. In particolare, tenendo conto dell’irregolare larghezza della strada,
sarebbe quanto mai opportuno limitarsi a dei singoli mezzi archi (c.d. cosce di ciuccio), magari secondo uno schema alternato di installazione destra-sinistra, in modo da suscitare nello spettatore di turno una certa sensazione di riempimento.
A questo punto, l’eventuale lavoro sammaritano potrebbe concludersi qui, ritenendosi francamente superflua ogni altra aggiunta di Lumi. Tuttavia, qualora prevalesse nei committenti e/o negli esecutori l’intenzione opposta, diverrebbe quanto mai essenziale agire in un modo simile a quello suggerito qui sotto.
Per quanto concerne l’area di p.za Mazzini, occorre premettere (e ammettere) che essa si presenta attualmente come un test significativo per qualsiasi ditta di lumi. Coll’ausilio di Google Maps, infatti, si scopre che i suoi versanti nord e ovest sono contrassegnati da due rampe di un parcheggio pubblico sotterraneo e che il versante sud non possiede un marciapiede per la sponda piú lontana dalla porzione pedonale della piazza stessa.
Di conseguenza, sfruttando anche l’esistenza di arbusti che da oriente, cioè da c.so Garibaldi (il quale lambisce questa sezione cittadina da est), impediscono di visionare immediatamente la parte occidentale dell’area di p.za Mazzini,
sarebbe quanto mai opportuno limitarsi all’installazione di addobbi elettrici (dei mezzi archi oppure dei semplici tasselli, magari a destra e a sinistra del palo) lungo i bordi piú esterni dei tratti carrabili nord e sud.
Per l’esattezza, diverrebbe consigliabile l’ubicazione dei disegni in modo parallelo ai citati tratti carrabili e, ovviamente, coi rispettivi lati A rivolti verso lo spettatore sito idealmente nel compartimento di p.za Mazzini inaccessibile ai veicoli.Per quanto concerne l’area di p.za Matteotti, sarebbe anzitutto fondamentale evitare l’installazione cosí come effettuata nel 2016. In particolare, le due file di otto archi potrebbero aver ostacolato la visione del c.d. “incendio del campanile piromusicale”: innanzitutto alle persone accampatesi negli immediati paraggi della fila nord dei disegni; in misura relativamente minore, a chi ha cercato riparo alle spalle della fila sud degli addobbi, all’ingresso della Facoltà di Giurisprudenza. A riguardo, non avendo trovato di meglio, il sottoscritto si limita semplicemente a postare di nuovo le seguenti immagini pubblicate da altro utente nella speranza che esse siano di aiuto al lettore.
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difficoltà a vedere Incendio 2.jpg [ 347.29 KiB | Osservato 1222 volte ]
Anche in questo frangente, la soluzione migliore sarebbe quella di installare degli addobbi elettrici (dei mezzi archi oppure dei semplici tasselli, magari a destra e a sinistra del palo) lungo i bordi piú esterni di tale sezione cittadina, in modo parallelo alla carreggiata e, ovviamente, coi vari lati A rivolti verso lo spettatore sito nel lato interno di p.za Matteotti.
A margine, vanno sottolineate due cose importanti: l’utilità di limitare l’addobbo antistante il Duomo ad un semplice arco, data la scarsa centralità ludica ipoteticamente assunta dall’area di p.za Matteotti e l’inutilità di installare pali, fili di rame e telai di legno lungo altre strade qui non menzionate, a partire da c.so Aldo Moro.