Seppure il mio post si riferisse unicamente agli spettacoli aerei trovo molto interessante anche la riflessione di Micciodoro sugli spettacoli di piazza. E' vero: sempre più spesso anch'io mi ritrovo ad osservare quanto viene affermato dall'amico. Non esagero se sostengo che dalla piazza bisognerebbe escludere qualsiasi artificio aereo: dalle piccole sfere giapponesi alle candele romane, fino ad arrivare agli scatoloni cinesi. D'altronde basta poco per fare la frittata con artifici che improvvisamente "zig zagano" tra la folla. La piazza dev'essere batterie di terra, bengalate, "incendi di campanile", ed altri giochi installati su appositi supporti (come le cosiddette rotelle ad esempio).
Tornando alla Pirotecnica Aerea, sarebbe piuttosto interessante sapere se in quel di Aci Bonaccorsi esiste ancora altro spazio disponibile, anche più lontano dalle attuale zona di ubicazione mortai. Ho però negative sensazioni da questo punto di vista, lo ammetto. Rispondo a maxfire sui Comuni che dovrebbero definire aree anche utili per installazione mortai: sarebbe bello, ma alle Autorità locali non conviene in termini "politici", diciamo così. Purtroppo "la conta" delle grandi sparate aeree è cominciata. Quanta Cultura, quanta Arte-Artigianato, quanta Umanità, quanta Identità, quanto Futuro svanisce di volta in volta assieme alla Pirotecnica Aerea, la quale molto più spesso prima si riduce di mortaio, poi diviene batteria di terra, e infine si fa scatolone. A tal proposito qui mi permetto di accennare rapidamente ad alcune grandi piazze pirotecniche, a loro tempo anche grandi località di Feste Patronali Esterne. Magari i nomi non sono noti a tutti ma faccio presto: - Orta di Atella (Ce), festa di S. Salvatore. Fuochì Aerei di martedì, mercoledì e sabato successivi la Pentecoste. Tutto divorato dal Dio Cemento; - Sant'Antimo (Na), festa di S. Antimo. Fuochi Aerei di fine festa (1a decade di giugno). Tutto divorato dal Dio Cemento; - Mugnano (Na), festa del S. Cuore di Gesù. Martedì successivo la terza domenica di ottobre. Voi mi rinfaccerete che si spara ancora. Ma comunque non più ai suoi livelli storici e su questo penso che in molti di noi siamo d'accordo. Qui il Dio Cemento ha eccezionalmente e temporaneamente manifestato la sua misericordia concedendo una lingua di terra in direzione Scampia, rinomatissimo quartiere della contigua Napoli, conosciuto soprattutto per "talune produzioni artificiali" (e, ahimè, non parlo affatto di Pirotecnica).
_________________ I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)
|